La Legge 3/2018 ha introdotto disposizioni specifiche relative alle elezioni degli ordini professionali, inclusi gli ordini delle professioni infermieristiche. Queste disposizioni mirano a garantire una maggiore partecipazione degli iscritti e a facilitare il processo elettorale, anche ponendo in risalto aspetti nuovi!
L’incipit garantisce e ribadisce i principi appartenenti ad uno Stato civile e democratico: La legge stabilisce che le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali degli ordini professionali devono essere svolte con modalità che garantiscano la massima partecipazione degli iscritti.
E come fare, visto che anche il processo elettorale degli OPI segue il trend generale dell’astensionismo?
La soluzione è sotto gli occhi di tutti: il voto online!
L'opportunità del voto online è un tema di crescente interesse per garantire una maggiore partecipazione, nel nostro caso, degli iscritti alle elezioni degli ordini professionali. Tuttavia, la Legge 3/2018 non prevede esplicitamente l'introduzione di tale prassi. La sua applicazione è stata oggetto di dibattito e studio, e ci sono alcune considerazioni e sviluppi in questo ambito.
Dal punto di vista legislativo, in Italia il voto elettronico non è pratica comune. È stato utilizzato in diversi contesti, ma non esiste (o almeno non ne abbiamo notizia) una legislazione specifica che autorizzi tale possibilità di voto.
In realtà attraverso il Decreto del Ministero della Salute del 15 marzo 2018, si è stabilito che l’unico strumento valido da questo punto di vista è rappresentato dall’impiego di una postazione pc, collocata all’interno della sede del seggio elettorale; inoltre il regolamento sulle procedure elettorali per il rinnovo degli Ordini Provinciali approvato nel Consiglio Nazionale FNOPI il 12 ottobre 2019, ha stabilito quanto segue: “il sistema informatico per la registrazione dei voti deve (…) prevedere che al termine della fase di voto dopo la conferma del votante il sistema emetta una scheda di voto che dal votante è inserita, previa personale verifica sulla conformità della scelta effettuata, nell’apposita urna”.
Nonostante la palese reticenza italiana ad affrontare tale aspetto, propedeutico per una ulteriore democratizzazione dei processi elettivi, alcuni riferimenti iniziano ad intravedersi a partire dal Decreto legislativo n. 82/2005 (Codice dell’Amministrazione Digitale), attraverso il quale è stata introdotta l'identità digitale (SPID) e la sicurezza delle comunicazioni digitali, omettendo però l'ambito riguardante la sicurezza, privacy e trasparenza dei dati.
Ed è proprio attraverso la tecnologia introdotta dal succitato D.lgs. che una società ha realizzato un sito internet, utilizzato da molti OMCEO (Ordine Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) per procedere al rinnovo delle cariche elettive. Attraverso l’identità digitale (SPID) il professionista accede in un’area riservata, all’interno della quale esprime le proprie preferenze. A quanto pare i risultati sono stati impressionanti. Ad esempio l’OMCEO della provincia dell’Aquila, utilizzando tale sistema, ha visto la partecipazione del 52,7% dei votanti Medici Chirurghi, il 47,42% degli odontoiatri ed il 47,60% dei Revisori dei Conti (https://ordinemediciaq.it/wp-content/uploads/2024/09/Immagine-2024-09-29-204043.png).
Tra l’altro un’ulteriore occasione di democrazia potrebbe venire garantita se solo i suddetti enti sussidiari creassero più sedi elettorali, soprattutto nei territori geograficamente estesi, con vari presidi ospedalieri e/o strutture sanitarie distribuite nella provincia.
L’astensionismo è sinonimo di non riconoscimento del valore giuridico, legislativo, etico e deontologico dell’ordine professionale, per cui sarebbe opportuno ribadire l’importanza che tali istituzioni rappresentano: verso il cittadino, il sistema salute ed anche verso gli iscritti stessi, i quali possono ritrovare nell’ordine il valore più alto del loro essere “professione intellettuale”.