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gli infermieri hanno un limite

2023-12-31 17:57

Muzio Stornelli

Responsabilità professionale,

gli infermieri hanno un limite

A volte capita che le infermiere o gli infermieri si appropriano di farmaci ed attrezzature sanitarie, con l’intento di lucrare ai danni del proprio datore

La professione infermieristica governa la salute dei cittadini. E lo fa sempre con il faro guida rappresentato dal proprio profilo professionale ed anche seguendo i valori e i confini dettati dal Codice Deontologico. Le infermiere e gli infermieri vedono il bene nel proprio lavoro, perseguono un ideale elitario, caratterizzato dalla benevolenza, in assenza di maleficenza. Eppure, a volte capita che!

A volte capita che le infermiere o gli infermieri si appropriano di farmaci ed attrezzature sanitarie, con l’intento di lucrare ai danni del proprio datore di lavoro. Un atteggiamento del genere è sinonimo di peculato: il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è punito con la reclusione da tre a dieci anni. Articolo 314 del Codice penale.

Come al solito, anche questa volta appoggiamo le nostre argomentazioni ad un fatto realmente accaduto e ben descritto all’interno di una sentenza della Corte di Cassazione (Sentenza Sez.6 Num. 34097 Anno 2023).

“Un’infermiera dipendente dell’Ospedale civile di Civitavecchia si appropriava di farmaci ed attrezzature sanitarie di vario tipo; inoltre, si appropriava anche di un numero imprecisato di tamponi per la ricerca del CoViD-19, successivamente utilizzati dal compagno (definitosi anch’egli infermiere) per eseguire l’accertamento su una pluralità di soggetti, cui rilasciava falsi certificati apparentemente emessi dal Policlinico Campus Biomedico di Roma e dall’ospedale San Camillo”.

Le indagini sono iniziate nel momento in cui alcuni utenti hanno iniziato a nutrire dubbi circa la veridicità di quei referti; nel proseguo degli accertamenti sono emersi ulteriori elementi lucrativi a tal punto che il compagno della infermiera è stato accusato anche per l’esercizio abusivo della professione di infermiere.

Ecco, questo è il limite da NON superare.

Gli infermieri, così come tanti altri esercenti una professione sanitaria, nel governare la salute dei cittadini devono essere consapevoli del fatto che il loro andare oltre il limite (maleficenza, appunto) comporta danni agli utenti, al Servizio Sanitario Nazionale, a loro stessi, ma non da meno a tutta la comunità infermieristica e non solo.

Generalizzare è facile, recuperare la reputazione professionale un po’ meno!

Ricordiamo a noi stessi che la dimensione lavorativa, la cultura sanitaria, la responsabilità assistenziale ben convivono solo con il rispetto delle leggi.

Lucrare è facile, recuperare la reputazione professionale un po’ meno!

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