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La contenzione: triste realtà o lontano ricordo?

2023-12-17 00:26

Muzio Stornelli

Responsabilità professionale,

La contenzione: triste realtà o lontano ricordo?

Sicuramente ognuno di noi, infermieri, si è spesso trovato di fronte al dilemma della contenzione: farlo per garantire la sopravvivenza e la sicurezza,

Non abbiamo più voglia di “contenere” i nostri utenti!

Sicuramente ognuno di noi, infermieri, si è spesso trovato di fronte al dilemma della contenzione: farlo per garantire la sopravvivenza e la sicurezza degli utenti, oppure non farlo e preservare la libertà “sacrosanta” di ogni essere umano?

Immancabilmente ogni giorno, in una qualche struttura ospedaliera per acuti e residenziale, per anziani o per malati psichiatrici si assiste ad un dilemma del genere. 

Siamo oramai consapevoli del fatto che la contenzione deve essere utilizzata solo al fallimento di ogni altra strategia alternativa e per tempi limitati, monitorando costantemente il paziente.

E, parlando di struttura ospedaliera, è innegabile come una procedura del genere abbia dei luoghi dove (più di ogni altro ambiente assistenziale) il suo uso sia in grado di salvare delle vite umane: la terapia intensiva!

Gli infermieri operanti in contesti del genere godono di una sorta di “scudo penale” non tanto legato alla eccessiva autonomia degli stessi operatori sanitari, ma piuttosto collegato ad una reale necessità di tutelare gli utenti, ricorrendo appunto alla contenzione (farmacologia primariamente, ma spesso anche fisica). Si tratta senz’altro di un setting cosiddetto protetto dove tali attività vengono svolte in maniera sicura, rispettosa delle principali linee guida al riguardo, consapevoli del fatto (gli infermieri ed i medici in particolare) che è comunque indispensabile tenere sotto controllo lo stato clinico del malato unitamente ai parametri vitali.

Scendendo nel particolare, la pubblicazione che vogliamo portare alla vostra attenzione focalizza la sua attenzione sulla conoscenza degli infermieri relativamente all’uso della contenzione fisica proprio in terapia intensiva (Use of Physical Restraints in Critical Care Units: Nurses’ Knowledge, Attitudes, and Practices, Öznur Gürlek Kısacık, PhD Münevver Sönmez, PhD, Tugba Cosgun, RN, pubblicata su AACCN nel 2020). Lo studio aveva l’obiettivo di determinare le conoscenze, gli atteggiamenti e la pratica degli infermieri turchi in terapia intensiva, riguardo la contenzione fisica. 

Dai risultati emerge:

  • Il 57,6% degli infermieri ha dichiarato di essere stato formato per un anno o più all’uso della contenzione fisica;
  • Il 58,6% applicava contenzione fisica ogni giorno in terapia intensiva;
  • Solo il 37,2% ha dichiarato di non applicare contenzione fisica senza prescrizione medica; di contro però circa un quarto degli infermieri ha dichiarato di aver applicato restrizioni fisiche senza che un medico prendesse decisione.

Tra le principali motivazioni troviamo:

  • Impedire al paziente di disconnettere le apparecchiature mediche (34,9%);
  • Evitare che il paziente cadesse dal letto (26,7%).

Le più comuni complicazioni rispetto all’uso della contenzione fisica sono state:

  • Dolore (93%);
  • Ematomi (90,4%);
  • Edema (82,6%);
  • Compromissione circolatoria (81,7%).

Le ragioni più comuni in grado di avallare un intervento del genere sono state ritenute (da parte del personale dedito all’assistenza) correlate alla garanzia di sicurezza del paziente, così che il trattamento intensivo (intubazione, procedure invasive ecc.) continuasse.

Un quadro del genere ha però contribuito ad assuefare gli infermieri stessi, i quali hanno ritenuto la contenzione fisica come “una soluzione semplice per raggiungere un obiettivo di cura e di assistenza”, per di più senza ricevere la prescrizione medica e senza, purtroppo, valutare prima possibili alternative.

Un ultimo focus di attenzione lo abbiamo riservato “chiaramente” al filone riguardante la formazione. I risultati dello studio sopra citato dimostrano la necessità di un programma di formazione per il personale infermieristico sulla contenzione fisica. Tale programma formativo dovrebbe sottolineare: 

  • la necessità di cooperazione tra medici ed infermieri per quanto riguarda i diritti dei pazienti e dei loro familiari;
  • le questioni etiche;
  • le opportune alternative alla contenzione fisica;
  • le gravi complicazioni che possono derivare dalla contenzione fisica;
  • il processo decisionale sull’uso della contenzione.

Se volete ricevere maggiori informazioni, o ritenete opportuno proporre un percorso formativo al riguardo nella vostra struttura contattami via mail 

info@muziostornelli.it

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